sabato 19 maggio 2007

ma perchè mi tradisci?



Il tradimento coincide con il momento in cui un individuo si rende conto che non può fare affidamento su un altro. È il momento in cui maggiormente ci si accorge della precarietà delle azioni umane. Di conseguenza il "tradimento" potrebbe essere l’affermazione della solitudine di ognuno di noi.
Il tradimento corrisponde a un momento drammatico del rapporto di coppia, ossia al momento in cui uno dei due acquista l’amara consapevolezza di avere fatto affidamento sulla persona sbagliata.
Si tradisce il più delle volte non sulla spinta di una passione o perché si abbia un bisogno erotico, ma per una paradossale affermazione di sé, del proprio senso di libertà. Si tratta anche in questo caso di un equivoco, perché l’unione nella coppia amorosa si fonda su una libera scelta, su un libero patto. Probabilmente l’individuo sente come una trappola ciò che corrisponde a una difficoltà di maturazione di una parte di sé. L’individuo manifesta così una grossa paura dell’atto di affidarsi completamente all’altro. Se questo é uno dei paradossi più interessanti, un altro paradosso consiste nel fatto che, se a volte il tradimento registra la crisi della coppia, altre volte può servire alla sua stabilità e addirittura alla sua felicità. Ciò non significa che l’aggettivo "stabile" in una coppia automaticamente equivalga a "felice", a "riuscita" o ad "armoniosa". I tradimenti amorosi non hanno così una motivazione veramente sessuale o di passione, ma piuttosto servono a consentire a ciascuno di potere tollerare di restare nella coppia pur avendo un’altra relazione. Tuttavia considero questa una soluzione non matura.
Tratto da un'intervista a Simona Argentieri, Il tradimento nella coppia, Il Grillo, 13 Giugno 2000

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