sabato 26 maggio 2007

Come orientarci

La prima categoria ‘presentazione’:

> Chi siamo e a chi ci rivolgiamo?: nostra presentazione e descrizione dei destinatari del nostro lavoro;
> Il nostro progetto: descrizione del progetto, della scelta del nostro argomento;
> Se vuoi approfondire: testi e siti a cui abbiamo fatto riferimento per la realizzazione del nostro lavoro ( LIBRI -> Luigi Anolli (a cura di ), Fondamenti di psicologia della comunicazione, il Mulino, 2006; P. CATELLANI, Psicologia politica, Il Mulino, Bologna, 1996. SITI http://www.webgol.it/2006/10/10/la-politica-che-mente-sapendo-di-mentire/; www.margherita.net/salute/psicologia/partnerbugiardo.html; www.scriptamanent.net/scripta/public/dettaglioNewsCategoria.jsp?ID=1001245; http://digilander.libero.it/bullismo/gag/gag25.html; http://www.comunicobene.com/contenuto/bugie.html .)
> Come orientarci: mappa del blog


La seconda categoria è ‘ sguardo generale’:

> Cos’è la bugia?: concetto di comunicazione menzognera, tipi di ricerca in questo ambito (naturalistici, sperimentali), proprietà di questo fenomeno;
> Che intenzioni ha il bugiardo?: due livelli di intenzionalità (intenzione nascosta e intenzione manifesta, di cui quest’ultima si suddivide ulteriormente in intenzione informativa e intenzione di sincerità;
> Ma quanti tipi di inganni ci sono?: sottocategorie dell’inganno ( autoinganno, bugie pedagogiche, menzogne preparate, menzogne impreparate, bugie innocenti) e sottogruppi di inganno (omissione, occultamento, falsificazione, mascheramento);


La terza categoria è ‘scoprire la menzogna’:

> Come parlano i bugiardi? : stili linguistici del mentitore (ambiguità e prolissità, assertività ed evitamento ellittico, impersonalizzazione);
> Come si muovono i bugiardi? : descrizione dei più comuni movimenti di chi mente (voce, manipolazione, etc.;);
> E scoprire quando mente…: analisi comportamento mentitori e ascoltatori, tre valori della menzogna (fisiologici, verbali, non verbali) e un link che rimanda all’articolo “Non solo parole: il corpo comunica e dice la verità” di Germana Luis;
> Ho anche qualche “strumento” nella manica: analisi di alcuni strumenti volti a cogliere dati che dimostrino un atteggiamento menzognero;


La quarta categoria è ‘teorie’:

> Manipoliamo?: descrizione teoria e quattro dimensioni in cui controlliamo la menzogna (Quantità, Veracità, Pertinenza, Chiarezza);
> Interagiamo?: descrizione teoria e distinzione tra comunicazione strategica e comunicazione non strategica;
> Discomunichiamo?: descrizione teoria e distinzione tra menzogne a alto e a basso contenuto.)


La quinta categoria è ‘processi cognitivi’:

> Quanto ci pesano le menzogne: bisogna tener conto del carico cognitivo, tipo di menzogna, pianificazione ed elaborazione della menzogna);
> Ora decido come mentire: diversi modi di mentire (menzogne impreparate, menzogne a basso contenuto, menzogne ad alto contenuto);
> Sarà facile pianificare la menzogna: descrizione della pianificazione della bugia;


La sesta categoria è ‘mentitore’ :

> Personalità machiavellica: descrizione delle caratteristiche tipiche di questa personalità
> Autoingannarsi: descrizione dell’autoinganno e dei due paradossi ( statico e dinamico), teorie sui paradossi (teoria della scelta razionale, modello della divisione mentale, modello deflazionistico);


La settima categoria è ‘teorie sui paradossi’:

> Scelgo il mio ottimo locale: descrizione della teoria della scelta razionale;
> Le due vie della mente: descrizione della teoria della divisione mentale (coscienza primaria, coscienza secondaria);
> Devo deflazionare: descrizione del modello deflazionistico (soglia di accettazione e rifiuto delle ipotesi e desideri che influenzano la falsificazione);



L’ottava categoria è “la politica”:

> …E come se la cava la politica?: breve sguardo sulla menzogna nella politica e rimando all’articolo “la politica che mente sapendo di mentire” di Lorella Cedroni;

La nona categoria è “bambino”:

> Le ‘piccole bugie’: descrizione della bugia nel bambino, sguardo sui processi menzogneri nell’infanzia, rimando all’articolo “menzogna nel bambino” della dott.ssa Proietti, e all’intervista della Dott.ssa Dones;
> C’è qualcuno che mi vuole bene?: racconta la realtà in cui si trova il bambino che sta mentendo, introducendo il concetto di bugia consolatoria e compensatoria, rimanda all’articolo "Il piccolo pinocchio: il bambino e la bugia". Dott.ssa Silvia Tonelli:

Infine l’ultima categoria è “partner”:


> Il partner bugiardo: descrizione della menzogna nella relazione di coppia, dell’idea di fedeltà e infedeltà nella nostra cultura;
> Comunicazione seduttiva : descrizione delle strategie di seduzione e di corteggiamento;
> Donne traditrici : breve risultato di una ricerca sul tradimento da parte delle donne, rimando all’articolo "Non solo amici: come proteggere il rapporto dall'infedeltà e superare il trauma del tradimento", S. Glass;
> Ma perché mi tradisci?: concetto di tradimento, descrizioni delle motivazioni del tradimento, tratto da un'intervista a Simona Argentieri, Il tradimento nella coppia, Il Grillo, 13 Giugno 2000

sabato 19 maggio 2007

Chi siamo? A chi ci rivolgiamo?




Noi siamo Dalila e Maria Chiara, due studentesse iscritte alla Facoltà di Psicologia dell'Università Cattolica di Milano.
Abbiamo creato questo blog come progetto del corso di Psicologia della comunicazione, e ci rivolgiamo soprattutto a studenti che, come noi, sono sempre alla ricerca di materiale per approfondire i propri interessi.

il nostro progetto



Questo blog nasce come progetto per il nostro corso di psicologia della comunicazione.
Questo argomento è stato scelto per un grande interesse nato in noi proprio durante le lezioni, e abbiamo così deciso di approfondirlo un po' di più.
Abbiamo dato uno sguardo in generale alla menzogna, al mentitore e a colui che invece è il destinatario della menzogna; abbiamo poi affrontato le maggiori teorie su questo tema ed anche le caratteristiche di questo fenomeno, inoltre abbiamo approfondito anche qualche ambito in cui possiamo trovare la menzogna: nel bambino, nella politica e nella relazione col partner.

se vuoi approfondire...


LIBRI
-> L. ANOLLI (a cura di ), Fondamenti di psicologia della comunicazione, il Mulino, 2006
-> P. CATELLANI, Psicologia politica, Il Mulino, Bologna, 1996
-> S. GLASS; Non solo amici: come proteggere il rapporto dall'infedeltà e superare il trauma del tradimento
SITI
-> http://www.webgol.it/2006/10/10/la-politica-che-mente-sapendo-di-mentire/
-> www.margherita.net/salute/psicologia/partnerbugiardo.html
-> www.scriptamanent.net/scripta/public/dettaglioNewsCategoria.jsp?ID=1001245
-> http://digilander.libero.it/bullismo/gag/gag25.html
-> http://www.comunicobene.com/contenuto/bugie.html

ma perchè mi tradisci?



Il tradimento coincide con il momento in cui un individuo si rende conto che non può fare affidamento su un altro. È il momento in cui maggiormente ci si accorge della precarietà delle azioni umane. Di conseguenza il "tradimento" potrebbe essere l’affermazione della solitudine di ognuno di noi.
Il tradimento corrisponde a un momento drammatico del rapporto di coppia, ossia al momento in cui uno dei due acquista l’amara consapevolezza di avere fatto affidamento sulla persona sbagliata.
Si tradisce il più delle volte non sulla spinta di una passione o perché si abbia un bisogno erotico, ma per una paradossale affermazione di sé, del proprio senso di libertà. Si tratta anche in questo caso di un equivoco, perché l’unione nella coppia amorosa si fonda su una libera scelta, su un libero patto. Probabilmente l’individuo sente come una trappola ciò che corrisponde a una difficoltà di maturazione di una parte di sé. L’individuo manifesta così una grossa paura dell’atto di affidarsi completamente all’altro. Se questo é uno dei paradossi più interessanti, un altro paradosso consiste nel fatto che, se a volte il tradimento registra la crisi della coppia, altre volte può servire alla sua stabilità e addirittura alla sua felicità. Ciò non significa che l’aggettivo "stabile" in una coppia automaticamente equivalga a "felice", a "riuscita" o ad "armoniosa". I tradimenti amorosi non hanno così una motivazione veramente sessuale o di passione, ma piuttosto servono a consentire a ciascuno di potere tollerare di restare nella coppia pur avendo un’altra relazione. Tuttavia considero questa una soluzione non matura.
Tratto da un'intervista a Simona Argentieri, Il tradimento nella coppia, Il Grillo, 13 Giugno 2000

donne traditrici



Uno studio americano rivela che 6 donne su 10 tradiscono il proprio marito, ma solo poche provano rimorso.
Secondo Shirley Glass, psicologa di Baltimora, la responsabilità di questa tendenza sarebbe comunque da attribuire agli uomini. Le ricerche della dottoressa Glass hanno rivelato che è molto facile che le figlie di padri infedeli decidano di diventare loro stesse delle traditrici. Questo perché cercheranno in tutti i modi di evitare il ruolo di "zerbino" del proprio marito. In pratica, si sceglie di tradire prima di essere traditi.
Per approfondimenti: "Non solo amici: come proteggere il rapporto dall'infedeltà e superare il trauma del tradimento", S. Glass

c'è qualcuno che mi vuole bene?



Dal punto di vista psicodinamico il bambino, dicendo le bugie, tende, prima di tutto, ad ingannare se stesso. Se le bugie diventano così frequenti da credere che il bambino si sia creato una finta realtà fatta di illusioni e desideri, allora significa che la realtà in cui vive lo fa soffrire. Questo tipo di menzogna è chiamata bugia consolatoria o compensatoria, la quale consiste nei racconti inventati dai bambini per consolarsi quando si sentono infelici o poco amati.
per approfondimenti "Il piccolo pinocchio: il bambino e la bugia". Dott.ssa Silvia Tonelli

comunicazione seduttiva



La seduzione ha come scopo la diminuzione della distanza psicologica tra i soggetti: una sequenza strategica e intenzionale di mosse il cui scopo è quello di attrarre un'altra persona. Durante il corteggiamento vengono esibiti i propri fattori estetici a danno di queli referenziale. Tendiamo a modificare in meglio la nostra immaggine. Tale esibizione è esplicita, ma non dichiarata (questa è al paradossalità della comunicazione seduttiva), perchè non possiamo correre il rischio di fallire andando e ledere l'immagione di noi stessi e la nostra autostima. Il dialogo seduttivo si presenta come una comunicazione obliqua e indiretta: dire abbastanza, ma non troppo, per lasciare al partner la libertà di continuare oppure poter fare modifiche in base alle reazioni dell'altro. Nella seduzione è basilare la capacità di cogliere e valutare i feedback dell'altro in modo da poter adeguare il messaggio successivo.
Per approfondimenti: "Fondamenti di psicologia della comunicazione", L. Anolli

lunedì 14 maggio 2007

devo deflazionare


Il modello deflazionistico si basa sulla reinterpretazione dell’informazione ritenuta minacciosa.
Per il superamento del paradosso statico e spinto dal desiderio di p, credo effettivamente p,ma non necessariamente credo non-p; questo si verifica grazie a distorsioni cognitive.
Per superare il paradosso dinamico rielaboro le informazioni in modo distorto influenzato dagli aspetti motivazionali.
Esiste una soglia di confidenza per l’accettazione o il rifiuto delle ipotesi ed il suo valore è definito da:

1. accettazione della soglia (valore minimo di confidenza nel vero per poterlo accettare). Il valore di soglia dell’accettazione dipende dal rapporto tra i costi dell’informazione e i costi dell’accettazione dell’ipotesi falsa.
2. rifiuto della soglia (valore minimo di fiducia nel falso per poterlo rifiutare). Il valore di soglia del rifiuto dipende dal rapporto tra i costi del rifiuto del vero ed i costi dell’informazione.

I nostri desideri influenzano la falsificazione o la verifica di una ipotesi in due fasi:
1. guidando la scelta dell’ipotesi da portare a verifica
2. valutando l’ipotesi in base alle soglie di confidenza per evitare i costi dell’informazione falsa.

Ovviamente, nessuno vuole autoingannarsi e nell’autoinganno il soggetto cambia le sue opinioni.
L’autoinganno non è un fallimento, ma una strategia per difendere se stessi da un’informazione ritenuta minacciosa e per mantenere una buona immagine di sé.

le due vie della mia mente


Il modello della divisione mentale distingue tra:

- Coscienza primaria (conoscenza automatica e immediata)
- Coscienza secondaria (metacognizione, conosco la mia conoscenza)

L’autoinganno è causato da un processo inconscio automatico, la credenza vera e quella falsa sono tenute divise secondo la teoria modularista.

scelgo il mio ottimo locale


La teoria della scelta razionale si basa sulla razionalità limitata che porta all’ottimo locale, si sceglie ciò che porta la maggiore utilità che ci aspettiamo (ottimo locale). Questo comporta un debole controllo cognitivo, 'preferisco la menzogna invece di accettare una informazione corretta e per farlo devo focalizzarmi sulle ipotesi che sostengono la menzogna e trasformo le mie opinioni. In questa operazione sono influenzato dai fattori motivazionali'.

autoingannarsi


Riguardo la competenza della comunicazione menzognera sono state proposte due ipotesi, la seconda delle quali si riferisce all'AUTOINGANNO.
L’autoinganno è mentire in modo credibile, sebbene incontri due paradossi:

a. paradosso statico: inganno me stesso solo se credo e accetto p come falso e non-p come vero
b. paradosso dinamico:ho intenzione di costruire una falsità sapendo cosa sia vero.

Le spiegazioni sui paradossi sono:

-> TEORIA DELLA SCELTA RAZIONALE
-> MODELLO DELLA DIVISIONE MENTALE
-> MODELLO DEFLAZIONISTICO

personalità machiavellica


Riguardo la competenza della comunicazione menzognera sono state proposte due ipotesi, la prima delle quale prende il nome di PERSONALITA' MACHIAVELLICA.
La personalità machiavellica è un costrutto psicologico per la manipolazione altrui a propri fini. Questa personalità ha tre aspetti:

1. si utilizzano strategie di manipolazione e strumentalizzazione degli altri (inganno, raggiro ecc.)
2. percezione cinica degli altri come inaffidabili e deboli
3. indifferenza verso le regole convenzionali della moralità

I soggetti di questo tipo sono abili mentitori e sono in grado di incrementare il contatto oculare e appaiono sinceri e affidabili e non hanno paura di “perdere la faccia”.

sarà facile pianificare la menzogna?



La comunicazione è un flusso continuo di azioni reciproche dalle quali sono prodotte le qualità emergenti della relazione. La menzogna riflette i pensieri e le azioni degli interlocutori in base alla gestione locale che richiede una forte aderenza contestuale.
Le menzogne a basso contenuto non sono pianificate con anticipo e sono il prodotto della scelta di un percorso che porta all’ottimo locale, mentre quelle ad alto contenuto necessitano di pianificazione ed il mentitore deve produrre un messaggio coerente con il contesto e con le competenze del destinatario mentre deve apparire al tempo stesso sincero e credibile. Egli può fallire per iper controllo o mancanza i controllo.
Per mentitori ingenui si intendono coloro che producono indizi di smascheramento, mentre i mentitori abili sono coloro che utilizzano i sistemi linguistici e quelli non verbali come nei messaggi veritieri.

ora decido come mentire...


I diversi tipi di menzogna comportano una variazione dell'impegno cognitivo.
Si distingue tra:

-> Menzogne preparate (pianificate in anticipo)
-> Menzogne impreparate (spontanee)
-> Menzogne a basso contenuto (nelle interazioni di tutti i giorni, senza premeditazione e giustificate dagli standard culturali ed hanno un
adeguato livello di accettabilità sociale. Richiedono impegno cognitivo modesto).
-> Menzogne ad alto contenuto (conseguenze sia per colui che mente, sia per l’ascoltatore. Dette in situazioni di relazione difficili con conflitti).

quanto ci pesano le menzogne?


Il peso cognitivo nella menzogna non è irrilevante, infatti molti studiosi affermano che mentire richiede un maggior impegno cognitivo perché bisogna costruire il messaggio dal nulla in modo coerente.

McCORNACK confuta tale teorie affermando:
• Se le menzogne sono costruite dal nulla, allora la verità è già precostituita e prestabilita. Ipotesi non plausibile.
• Se i messaggi menzogneri debbono essere coerenti, allora quelli veritieri possono non esserlo. Ipotesi non plausibile.
• Se la menzogna deve considerare le conoscenze dell’interlocutore, allora la verità può farne a meno. Ipotesi non plausibile.
• A volte la verità è più impegnativa cognitivamente della menzogna.

-> TIPO DI MENZOGNA
-> PIANIFICAZIONE E ELABORAZIONE DELLA MENZOGNA

ma quanti tipi di inganni ci sono???????



L’inganno è diverso dall’errore e dalla finzione, quindi la menezogna è un atto comunicativo consapevole e deliberato di ingannare un altro che che non è consapevole e non desidera essere ingannato.

L’inganno è suddiviso in sottocategorie:

-> Auto – inganno e falsità patologica (menzogne sistematiche nelle interazioni)
-> Bugie pedagogiche (rassicurazione del bambino)
-> Menzogne preparate (per evitare punizioni)
-> Menzogne impreparate (per fronteggiare situazioni imbarazzanti)
-> Bugie innocenti (dette per buona educazione)

4 sottogruppi d’inganno:

-> Omissione (omissione d’informazioni essenziali per gli scopi dell’ingannato)
-> Occultamento (nascondere informazioni importanti primarie, riportando solamente le secondarie)
-> Falsificazione (invio d’informazioni che si è consapevoli siano false)
-> Mascheramento (si celano importanti informazioni e se ne inviano di false)

Chi parla può attuare inganno per omissione o inganno per commissione.

discomunichiamo?


Una delle principali teorie riguardanti cominicazione menzognera è la DISCOMUNICAZIONE MENZOGNERA (DeMiT)teorizzata da ANOLLI – BALCONI – CICERI.
Distinguono tra:
- menzogne ad alto contenuto
- menzogne a basso contenuto

entrambe portano comunque a conseguenze sia per il mentitore che per l'interlocutore

interagiamo?


Un secondo approccio teorico relativo alla comunicazione menzognera è INTERAZIONE INTERPERSONALE (IDT)
BULLER – BURGOON: impostazione strategica, menzogna come categoria che si contrappone alla comunicazione veritiera. Chi mente si controlla per apparire affidab
ile.
Distinzione tra:

a. Comunicazione strategica (consapevole per presentarsi affidabili agli altri ben sapendo di stare mentendo.

Si attua in quattro strategie:
1. Incertezza o vaghezza (invio di messaggi ambigui)
2. Reticenza o non immediatezza (optare per un’interazione indiretta attraverso brevi
risposte)
3. Dissociazione (non assumerela responsabilità della menzogna facendo poco
riferimento alle proprie esperienze e interessi)
4. Protezione dell’immagine e della relazione (presentarsi in modo positivo con sorrisi e cenni del capo ecc).

b. Comunicazione non strategica formata da:

1. Indizi di smascheramento (involontari, chi mente non riesce a controllare la produzione del discorso ingannevole) e sono suddivisi in tre categorie:

- Rivelatori di attivazione emotiva e nervosismo (errori linguistici, tono alto della voce, cambiamento di postura)
- Rivelatori di affetti negativi (espressioni facciali di spiacevolezza, ridotto contatto oculare
- Rivelatori di incompetenza comunicativa (esitazione e ripetizione di parole con frasi interrotte ecc.)

manipoliamo?


La terza teoria relativa alla comunicazione menzognra prende il nome di MANIPOLAZIONE DELL'INFORMAZIONE (IMP)

McCORNACK: la comunicaione menzognera è una classe specifica dei fenomeni di comunicazione.
L’informazione è manipolata e trasformata in contemporanea lungo dimensioni diverse mentre si inganna l’altro e viola il principio di Cooperazione e le massime (Qualità, Quantità, Pertinenza e Modo) di Grice.
Siamo capaci di controllare la qualità e il grado informativo sulle quattro dimensioni:

a. Quantità
b. Veracità
c. Pertinenza
d. Chiarezza
I messaggi d’inganno violano le regole conversazionali in maniera obliqua.

ho anche qualche "strumento" nella manica


Uno strumento molto usato per scoprire la menzogna è il poligrafo/macchina della verità che registra modificazioni fisiologiche del soggetto (respirazione, sudorazione, pressione sanguigna e battito cardiaco), sebbene non possa distinguere se la distorsione di tali indici sia imputabile a menzogna o a stati emotivi specifici, quindi bisogna attuare un processo di tipo inferenziali.
Molto spesso i soggetti possono essere influenzati dall’errore di Otello (risultati falsati se l’individuo ha poca stima della polizia o si fida poco dell’attendibilità del poligrafo ecc.).
Per ovviare a ciò si ricorre al test della conoscenza colpevole (si chiedono particolari che solo il colpevole o la polizia possono conoscere) o alla prova della menzogna (si chiede al soggetto di mentire e poi si confronta il tracciato con quello in cui il soggetto afferma di asserire la verità).

e scoprire quando mente...


Saper raccontare bugie e smascherarle sono capacità connesse. La capacità di svelare le menzogne ha avuto forte impulso negli anni ’80 grazie agli studi di Rosenthal. Gli studi hanno due direzioni:
1. analisi dei comportamenti di mentitori o persuasori
2. analisi dei processi attivati dagli ascoltatori che decodificano il comportamento in base al quale decidere la credibilità o meno.
La menzogna è individuabile grazie a tre valori:
1. fisiologici
2. verbali
3. non verbali

Per apparofondire "Non solo parole: il corpo
comunica e dice la verità"
di Germana Luisi

come parlano i bugiardi?


Lo stile linguistico è un’organizzazione di micro e macro componenti del linguaggio per produrre effetti sull’ascoltatore in un determinato contesto.
I principali stili linguistici della menzogna sono:

1. ambiguità e prolissità: alla presenza di un ascoltatore silenzioso, uso di molti modificatori con valore dubitativo(circa, forse ecc.), di livellatori (tutti, nessuno ecc.) e predicati epistemica (penso, credo ecc.), lunghe frasi, variazione delle parole con molte informazioni irrilevanti. Il bugiardo cerca di confondere la menzogna e renderla meno individuabile.
2.assertività ed evitamento ellittico: ascoltatore sospettoso, reticenza nell’espressione per dire il minimo indispensabile con frasi brevi, pause
piene e vuote molto lunghe per esimersi dal dire.
3. impersonalizzazione: pochi auto-riferimenti, uso frequente della terza persona (si dice ecc.) per evitare la responsabilità.

come si muovono i bugiardi?


I meccanismi regolatori di verità e menzogna sono gli stessi, anche se non esistono segnali fissi ma solo più frequenti.
E' stata analizzata, prima di tutto, la comunicazione non verbale:

Sintomo di menzogna può essere l’attività motoria (aumento dei battiti delle ciglia,
automanipolazione o manipolazione di oggetti, cambio ripetuto di postura).
Può verificarsi, però anche un decremento di tale attività grazie all’ipercontrollo. Nella menzogna sono possibili l’evitamento dello sguardo, incremento di sorrisi e contatto oculare prolungato per distogliere l'attenzione da quanto è detto.
Gli indizi di smascheramento, di conseguenza,sono molti e variabili.
oggetto di studio è stato il movimennto delle mani, nonostante quanto si pensi, infatti, sembra vi sia una diminuzione di questo ( anche se cambia da persona a persona); anche la voce è più alta e variabile, ma pure questo dato dipende dal soggetto.

- STILI LINGUISTICI DELLA MENZOGNA

che intenzioni ha il bugiardo?


La menzogna suppone una complessità intenzionale di diversi livelli:
-> Intenzione nascosta o latente (intenzione di ingannare manipolando e falsificando le informazioni senza far trapelare l’intenzione)
-> intenzione manifesta o apparente(intenzioni di trasmettere informazioni già manipolate e falsificate), questo livello si suddivide in:
1: intenzione informativa (il mittente vuole che il destinatario creda le informazioni manipolate trasmesse come vere)
2: intenzione di sincerità (il destinatario deve credere vero ciò che è detto in conformità alla regola della sincerità).
Quindi la menzogna possiede una gradazione intenzionale (bassa nelle menzogne a basso contenuto e massima in quelle ad alto contenuto). Le persone che mentono possiedono una razionalità limitata che gli permette di raggiungere l’ottimo locale.
Goffman ha definito le motivazioni come menzogne benevole in contrapposizione alla menzogna di sfruttamneto.

giovedì 3 maggio 2007

...e come se la cava la politica?



Per quanto riguarda la politica, il discorso diventa più complicato, non è facile infatti parlare di menzogna in questo ambito, essa è strettamente connessa alle tecniche di persuasione adottate dal politico.
Il filo che divide la persuasione e la menzogna è molto sottile, possiamo rimandarvi ad un articolo molto interessante "la politica che mente sapendo di mentire" di Lorella Cedroni per poter iniziare ad analizzare un po' questo fenomeno.

partner bugiardo



E' anche la nostra società a non essere adatta alla monogamia, sottolinea Giacomo Dacquino, psicologo e psichiatra, docente universitario di Torino. "Il tradimento coniugale è diventato un bene di largo consumo anche nel nostro Paese, tradizionalmente molto "casto" sotto il profilo del matrimonio e dei rapporti di coppia in generale", prosegue l'esperto. "I costumi sono cambiati al punto da aver reso l'adulterio il peccato più confessato dagli italiani, quello che supera tutte le altre trasgressioni erotiche". E in fondo il partner assolutamente fedele e le storie d'amore a prova di tradimento non esistono, perché tutti tradiamo con il pensiero, tutti abbiamo l'istinto di "rapina" e quindi desideriamo relazioni "extra", almeno con la fantasia. E' una questione di scelte. Ma perché dal desiderio si passi all'azione è necessario che nella coppia scatti un meccanismo preciso, quello del disamoramento. "Prima che il tradimento si consumi, molto di frequente si crea il silenzio affettivo e sessuale, e prima ancora la perdita di fiducia, la disistima, l'indifferenza o l'intolleranza", sostiene Dacquino, affermando inoltre che se c'è l'amore non si pensa proprio a tradire, si prova solo il "piacere della fedeltà". "Può darsi che l'impulso all'adulterio abbia anche un fondamento genetico", conclude lo psichiatra, "ma le ipotesi, poiché solo di ipotesi si tratta, esposte da Helen Fisher e da Robin Backer circa le radici biologiche dell'infedeltà, non devono far credere che quanto è scritto nei geni sia del tutto incontrollabile. La fedeltà è una scelta volontaria, ma si deve essere allenati al dominio di sé, al duro lavoro quotidiano fatto di chiarimenti, sublimazioni e inevitabili mediazioni". Se è vero che infedeli si nasce, fedeli si diventa.
Tratto dalla testata Newton- - Rizzoli rcs – e da tredimento.net

le "piccole" bugie...



I bambini iniziano a dire le prime bugie a circa due anni. A questa età il bambino vive ancora in una dimensione magica del pensiero: il confine tra fantasia e realtà nella sua mente non è ancora ben definito, ma confuso. E' convinto che basti pensare ad una cosa, o desiderarla, perchè questa si realizzi e, inoltre, gli piace deformare la realtà. Le prime bugie sono una sorta di magia, che il bambino utilizza per modificare una realtà spiacevole o difficile da sopportare. E' per questo motivo che, anche se colto in flagrante, non esita a discolparsi. Lo stesso meccanismo entra in funzione anche quando il bambino attribuisce la responsabilità ad un'altra persona (attorno ai tre anni i bambini non solo negano la propria responsabilità, ma colpevolizzano altri, indicandoli). Come afferma la dott.ssa Silvia Dones, non è necessario scandalizzarsi di fronte a queste prime bugie, perchè, accusando il bambino di essere un bugiardo, significa attribuirgli un'etichetta che difficilmente riuscirà e dimenticare: continuerà a mentire, perchè questo i genitori si aspettano da lui. E' necessario, quindi, dimostrargli che le cose non sono come lui le ha descritte, e che non lo si considera un "bambino cattivo" solo perchè ha combinato un guaio. Per il bambino è importante sapere che i suoi genitori lo amano anche quando sbaglia. Inoltre, richiamandolo, non è bene chiamarlo "bugiardo", perchè ciò che è negativo è la bugia e non lui. Bisogna motivarlo al bene.
Per approfondire "La menzogna nel bambino"

cos'è la bugia?





La comuanicazione menzognera (o più comunemente chiamata BUGIA) è una forma di discomunicazione studiata attraverso due tipi di ricerca:

1. Studi naturalisticisul campo
2. Studi sperimentali di laboratorio

Le proprietà della comunicazione ingannevole sono:

- Consapevolezza della falsità
- Intenzione di ingannare l’altro
- Falsità del contenuto